Storia
I fagioli cannellini, a cui questa particolare varietà appartiene, giungono in Europa dopo la scoperta dell’America e soppiantano in Italia la diffusa coltivazione del fagiolo dell’Occhio (Vigna Unguiculata), originario dell’Africa. Appartengono infatti dalla varietà del fagiolo volgare (PhaseolusVulgaris), e possiedono una maggiore produttività. Cenni storici riguardanti la coltivazione nell’agro acerrano – nolano si ritrovano già in manoscritti settecenteschi appartenenti al canonico Andrea Sarnataro conservati presso l’Archivio del Museo Provinciale di Capua.
Nel documentare gli accadimenti di Acerra descrive una carestia di fagioli Dente di morto nel 1764 a cui seguì un notevole rincaro di prezzo (i fagioli bianchi vanno a 35 carlini il rotolo). La descrizione della coltivazione è presente anche nella Guida Gastronomica d’Italia pubblicata dal Touring Club Italiano nel 1931. Qui vengono descritti “bianchi, di rapida cottura, se ne fa grande esportazione anche in America”. Fino agli anni ’70 del 900, difatti, è stato così e la riprova è nelle parole di Jean Carper (giornalista e saggista americano), che nel 1932 scriveva: “Mangiate legumi, soprattutto fagioli. Non esistono in natura rimedi anticolesterolo così economici, diffusi, rapidi e sicuri.” Il commercio di questi fagioli, nell’agro acerrano, fu un’attività economica molto significativa da inizio ‘900 fino agli anni ’70. Le famiglie Messina e Cucco erano specializzate nella commercializzazione del fagiolo, tanto da avere un proprio marchio per l’esportazione. Oggi quasi tutti i fagioli cannellini secchi che troviamo sulle nostre tavole provengono dall’estero, prevalentemente dall’Argentina.
Zona di produzione
La zona di coltivazione, del Presidio Slow Food “Fagiolo Cannellino ‘dente di morto’ di Acerra” comprende l’intero territorio dei seguenti comuni della provincia di Napoli: Acerra, Brusciano, Caivano, Cardito, Casalnuovo di Napoli, Castello di Cisterna, Mariglianella, Marigliano, Pomigliano d’Arco; e l’intero territorio dei seguenti comuni della provincia di Caserta: Maddaloni; San Felice a Cancello.
Tecniche di coltivazione
Si semina in due epoche diverse nei mesi di aprile e maggio (I epoca) e nel mese di luglio (II epoca). La raccolta della produzione cerosa, in prima epoca di coltivazione, inizia dal 20 giugno di ogni anno e termina entro il seconda decade di luglio. La raccolta della produzione secca inizia a metà luglio e termina entro la metà di agosto. La raccolta della produzione cerosa, in seconda epoca di coltivazione, inizia dalla prima decade di settembre e termina entro fine ottobre. La raccolta della produzione secca inizia da fine settembre e termina entro il 31 ottobre. Tutte le operazioni colturali compresa la raccolta sono manuali, la sgranatura viene effettuata tramite trebbia da fagioli; la granella così ottenuta viene selezionata, cernita e confezionata a mano.
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