
Scheda ministeriale prodotto:
Biondo tardivo di Trebbisacce
Prodotto Agroalimentare Tradizionale Italiano – P.A.T.
Zona di produzione: Alto Ionio Cosentino
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Storia, tradizione ed usi:
Il biondo tardivo di Trebisacce è presumibilmente un clone del biondo comune che viene coltivato nei “giardini” di Trebisacce, così detti perchè ospitano dalla fine del 1800, piante sempreverdi a fiori profumati. Nell’area dei “giardini” esiste una sistemazione a terrazze molto ampie, con muretti a secco, che degradano dolcemente verso il mare. La particolare caratteristica dell’ecosistema è determinata dall’orografia del territorio che origina un microclima particolarmente adatto alla coltivazione di questo agrume con scarsissimi rischi di gelate primaverili. Il frutto di forma tra lo sferico leggermente schiacciato e l’ovale, ha come particolarità, che lo rende tradizionale e unico, l’elevato contenuto in succo vitaminico e un ottimo grado zuccherino. Unico elemento poco apprezzato, ma tipico, è quello della presenza molti semi. La sua tardività, che si protrae fino al mese di luglio, è un elemento poco apprezzato, ma tipico, è quello della presenza molti semi. La sua tardività, che si protrae fino al mese di luglio, è un elemento determinante a livello di preferezialità di coloro che lo gustano come frutto fresco, oltre che per succose spremute.
Le particolari condizioni microclimatiche, dell’alto ionio cosentino, conferiscono al prodotto una qualità organolettiche superiore a quella di altri agrumi prodotti in Regione.
Tecniche di lavorazione::
Vengono effettuate le tecniche di lavorazione e coltivazione utilizzate in genere in agrumicoltura.
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