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Una tradizione di Famiglia dal 1800!
La pecora bagnolese o malvizza è una particolare tipo di ovino che viene allevato in provincia di Avellino e precisamente nel territorio del comune di Bagnoli Irpino. Dal latte della pecora bagnolese, nutrita esclusivamente con pascoli naturali in piccoli allevamenti lontani dai grandi insediamenti urbani si ricava il “casu’r pecora” il cosiddetto “pecorino bagnolese“, un formaggio a pasta grassa e dura, di colore paglierino e di gusto piccante con una crosta dura e compatta, gialla tendente al marrone.
Il nostro gregge conta circa 300 pecore perlopiù di razza bagnolese, le nostre pecore si nutrono lasciate libere in un ambiente naturale ovvero sono al pascolo allo stato brado, vi è una forte simbiosi che si instaura tra noi e le nostre pecore, ci occupiamo di loro a tempo pieno, non limitandoci ad accompagnarle al pascolo, ma fornendo loro protezione dai predatori (anche con il tradizionale ausilio di cani), cure sanitarie, assistenza durante il parto ecc. Un’altra peculiarità è che provvediamo noi stessi alla trasformazione dei prodotti (dalla tosatura della lana alla produzione di derivati del latte)
Il nostro Pascolo è circondato da mille sfumature di verdi erbe, fiori spontanei e essenze della natura che crescono rigogliose tra il piano le colline e le vette dell’altopiano Laceno. A circa 8 km da Bagnoli Irpino, nel Parco Regionale dei Monti Picentini (provincia di Avellino e Salerno, Campania). Tra i 1100 e gli oltre 1200 metri si trovano i prati su cui pascolano le nostre pecore. In primavera inoltrata, sull’altopiano Laceno, è possibile ammirare i nostri animali che brucano erba, godendosi l’aria fresca di montagna. Resteranno all’aperto fino a novembre, quando le temperature più fredde indicheranno che è il momento di tornare giù in paese e di prepararsi al rigido inverno dell’Appennino. L’alimentazione delle pecore sui prati polifiti (ampia varietà di specie erbacee) del Laceno, contribuisce a determinare le caratteristiche del latte di pascolo, espressione della biodiversità dell’ambiente naturale dell’Altopiano Laceno e ricco di vitamine. Tutte peculiarità che dal latte vengono trasferite ai formaggi, i quali ne conservano i gusti e i valori nutritivi. Il Pecorino bagnolese realizzato in questa floreale e lussureggiante stagione si arricchisce di sapori ed in particolare assume un colore paglierino e con una crosta dura e compatta, gialla tendente al marrone
Il latte che utilizziamo per la produzione del Pecorino Bagnolese proviene dal nostro gregge, allevato allo stato brado sull’Altopiano del Laceno, situato a oltre 1200 metri di altitudine.
La mungitura è effettuata come nostra tradizione in modo manuale ed il latte fresco di pecora, viene poi trasferito nel nostro caseificio per essere lavorato rispettando le antiche tecniche di trasformazione.
Dal latte della pecora bagnolese, nutrita esclusivamente con pascoli naturali in piccoli allevamenti lontani dai grandi insediamenti urbani si ricava il “casu’r pecora” il cosiddetto “pecorino bagnolese“, un formaggio a pasta grassa e dura, di colore paglierino e di gusto piccante con una crosta dura e compatta, gialla tendente al marrone. Il procedimento per la produzione del pecorino è legato a tecniche tradizionali: il latte di pecora bagnolese viene riscaldato a circa 37-40 gradi e coagulato con caglio di agnello prodotto artigianalmente. Dopo circa 30 minuti dall’aggiunta del caglio si rompe la cagliata in pezzi della dimensione di una nocciola e si toglie il siero per la produzione della ricotta; ricotta; contemporaneamente la cagliata viene passata nei cesti di vimini, le “fuscelle di vimini“, salata e lasciata stagionare. Il pecorino, a seconda della durata della stagionatura può essere mangiato dopo qualche giorno, preparandolo a fettine o arrostito, dopo 2-3 mesi come pietanza da tavolo, con frutta o miele o dopo 5-6 mesi, quando sarà molto piccante, utilizzandolo come formaggio da grattugia.