
Cosa è l’Aglione della Valdichiana.
L’aglione della Valdichiana è un aglio gigante dal caratteristico aroma privo di allina e dei suoi derivati, poichè è più strettamente legato alla famiglia del porro. Ha un caratteristico profumo piccante e molto più delicato di quello dell’aglio tradizionale. È di colore bianco tendente all’avorio con forma quasi sferica leggermente schiacciato ai poli. Possiede generalmente al suo interno sei bulbilli che si presentano separati e di grandi dimensioni. Questo tipo di aglio può raggiungere anche il peso di 800 grammi. L’Aglione della Valdichiana è una pianta utilizzata nella tradizionale cucina toscana, in particolare della Valdichiana, per le sue particolari proprietà organolettiche, il sapore dolciastro e l’alta digeribilità poiché non contiene allina.
L’Aglione della Valdichiana prende parte del suo nome dal luogo dove ha origine la sua produzione, infatti è qui che da secoli viene coltivato con metodi naturali.
Dove si trova l’Aglione della Valdichiana.
L’Aglione viene coltivato nelle campagne della Valdichiana, nate a seguito della bonifica, dove vi sono terreni caratterizzati da alta fertilità e caratteristiche pedologiche adatte a questo tipo di coltura. Il territorio interessato alla produzione ricade nell’area dei comuni di Montepulciano, Torrita di Siena, Sinalunga, Chiusi, San Casciano dei Bagni, Chianciano, Sarteano, Cetona, Foiano della Chiana, Cortona, Lucignano, , Marciano della Chiana, Civitella in Valdichiana, Monte San Savino, Castiglion Fiorentino ed Arezzo.
Come si coltiva l’Aglione della Valdichiana.
Il terreno per la coltivazione dell’Aglione deve essere sciolto, sabbioso, di medio impasto, senza ristagni di acqua ma umido nel sottosuolo. Prima della semina il terreno deve essere rovesciato, per interrare ogni residuo colturale.
La messa a dimora del bulbillo (spicchio-materiale da riproduzione vegetativo scelto e selezionato) si effettua dagli inizi di ottobre fino a dicembre; le distanze adottate per la messa a dimora sono molto variabili da 30/35 cm sulla fila e 40/45 cm tra le file con una densità di circa 7.000 bulbilli/ha; tale sesto di messa a dimora consente che le foglie siano ad una distanza tale da consentire una ventilazione naturale ed evitando così l’insorgere di malattie funginee, quali la botrite, nell’apparato fogliare.
La profondità di semina è di 5/10 cm, variabile secondo la tessitura del terreno, e il bulbillo va posto rispettando la polarità, in maniera tale da favorire la germinazione. La coltura richiede apporti di azoto (60-65 kg/anno) , di fosforo e di potassio (35-60 kg/anno) in misura variabile a seconda dei livelli residui nel terreno di tali sostanze nutritive. Durante la crescita vanno eliminate le erbe infestanti, con zappatura da eseguire almeno 3 volte a partire dal mese di febbraio e favorendo altresì lo sviluppo del bulbo nel terreno, e quando la pianta inizia a germogliare deve essere recisa l’infiorescenza.
La raccolta dell’Aglione avviene tra giugno e luglio, non appena le foglie cominciano ad ingiallire affinché il bulbo (capo) non si rompa o marcisca. Una volta raccolto il prodotto va conservato in un luogo asciutto, ben ventilato e in ombra al riparo dai raggi solari diretti. La storia dell’Aglione della Valdichiana risale all’epoca degli Etruschi. L’Aglione della Valdichiana è presente anche sull’Isola del Giglio perché nel 1544 il pirata Khayr al-Din, detto il Barbarossa, saccheggiò l’isola del Giglio ed uccise chiunque si opponeva e deportò, come schiavi, oltre 700 gigliesi. In seguito la famiglia dei Medici ripopolò l’isola con popolazioni provenienti da famiglie della Valdichiana, come quella di Giudici Francesco, e nel 1686 la famiglia Stefani, proveniente da Arezzo in Valdichiana. In occasione del ripopolamento voluto dal Granduca di Toscana le famiglie della Valdichiana portarono, tra le loro cose al seguito, i bulbilli dell’Aglione della Valdichiana. Con l’industrializzazione degli anni ’60 si è persa la tradizione di coltivare l’Aglione della Valdichiana, ma si sono mantenuti piccoli focolai a livello familiare. Si pensi per esempio che per molti l’Aglione della Valdichiana è un aglio comune di dimensioni più grandi mentre non è così.
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