
Scheda ministeriale prodotto:
Agnello sambucano
Prodotto Agroalimentare Tradizionale Italiano – P.A.T.
ELENCO PRODUTTORI
Zona di produzione: L’agnello sambucano è allevato nel territorio della Valle Stura di Demonte e vallate attigue, come le Valli Maira, Grana e Gesso in provincia di Cuneo.
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La razza ovina Sambucana, detta anche Demontina, è una razza tradizionale tipica della Valle Stura di Demonte. La taglia è media, con un peso di circa 90 kg nei maschi e di 70 kg nelle femmine. La testa si presenta allungata, a profilo lievemente montonino, generalmente priva di corna. Il vello è bianco, con lana di qualità discreta; raramente è presente la pigmentazione nera.
Metodo di preparazione : La Sambucana è una razza da carne e da lana, anche se quest’ultima attitudine è ormai secondaria. Gli animali sono allevati in allevamenti stanziali in valle e generalmente per almeno 4 mesi in alpeggio.
L’agnello Sambucano viene prodotto in due tipologie: l’agnello di produzione primaverile (18 – 24 kg) e l’agnellone prodotto in autunno. Alcuni allevatori producono i Tardoun,ossia gli agnelloni nati tardivamente in primavera e macellati all’inizio di novembre.
Storia: La razza ovina Sambucana o Demontina è autoctona della Valle Stura ed ha origini incerte. In passato il meticciamento con la razza Biellese ha causato un peggioramento delle sue caratteristiche quali la rusticità, la resa in carne, la qualità della lana e per questo motivo sono state intraprese le azioni di recupero e di valorizzazione della Sambucana.
Fonte: http://www.piemonteagri.it/qualita/it/
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ELENCO PRODUTTORI
Zona di produzione (Articolo 2): Gli allevamenti dei suini destinati alla produzione dei salamini italiani alla cacciatora debbono essere situati nel territorio delle seguenti regioni: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise.
I suini nati, allevati e macellati nelle suddette regioni debbono rispondere alle caratteristiche produttive — già stabilite dai decreti del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato del 18 dicembre 1993 — per quanto concerne i prosciutti di Parma e San Daniele. I suini devono essere di peso non inferiore ai 160 kg, più o meno 10%, di età non inferiore ai nove mesi, aventi le caratteristiche proprie del suino pesante italiano definite ai sensi del regolamento CEE n. 3220/84 concernente la classificazione commerciale delle carcasse suine. Da tali suini, si ottengono carni aventi le caratteristiche necessarie per la produzione dei salamini italiani alla cacciatora. Il macellatore è responsabile della corrispondenza qualitativa e di origine dei tagli. Il certificato del macello, che accompagna ciascuna partita di materia prima e ne attesta la provenienza e la tipologia, deve essere conservato dal produttore. I relativi controlli vengono effettuati direttamente dall’Autorità preposta (come indicato nell’art. 7 del disciplinare).
I salamini italiani alla cacciatora sono ottenuti nella zona tradizionale di produzione, che comprende l’intero territorio delle seguenti regioni, esattamente corrispondenti a quelle di provenienza dei suini: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise.
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